venerdì 26 settembre 2014

damn.

Sono giorni che sono nervosa, irrequieta, isterica, non so che mi prende. Mi devono venire, ma non è solo quello, è che a volte mi sembra di impazzire, e per tanta motivazione possa avere alla fine scelgo proprio come hai detto tu vicky, di ricacciarmi a letto.

Beh, questi giorni li ho passati (li sto passando) proprio così: a dormire.
Svegliarmi in tardo pomeriggio, schifata di me stessa, cenare, cazzeggiare, studiare, e rimettermi a letto. O almeno provarfi.
La mia unica ancora di vita al momento sono i sogni che faccio, oppure, perdermi a guardare qualche programma tv idiota e ammirare le donne che a 30 anni sono già nel pieno di una carriera di successo.E ecco, sentirmi ancor più una merda.
E il peggio, forse, è che stavolta il cibo non c'entra nulla.
Sono io, la causa.


So che è assurdo, ma mi sveglio solo per andare al supermercato a prendermi la cioccolata fondente. E' l'unica cosa che mi fa star bene al momento, l'unica roba che mi permette di avere un po' di serotonina in circolo, se non la mangio impazzisco.

E poi, mi è tornato il pensiero su quella stronza della mia ex amica D.
Stasera sono andata a casa sua, e le ho rigato la macchina, perchè non mi ha risposto, perchè mi ha ferita, mi ha abbandonata per quel figlio di puttana di tipo che si ritrova e io non sono capace di dimenticarla. Mi sono sentita tradita.
Ma a volte mi chiedo se questo mio "sentimento" non vada oltre l'amicizia. Non so. Perchè la odio, la odio e quando la vedo vorrei abbracciarla.



E basta.  Non so dove sbattere la testa.





domenica 21 settembre 2014

"sei una fottuta debole".

Mi sento uno straccio in questi giorni, sarà l'autunno, boh, non ne ho idea, ma il mio umore è crollato totalmente. Forse è il ciclo che deve venire. Forse gli ormoni. Forse il fatto che non prendo mai sole. Forse il fatto che ultimamente mi lascio travolgere dalla negatività. Forse è che non so cosa fare della mia vita, e non ho il coraggio di prendere in mano la situazione e trovare una via d'uscita a tutto ciò.

Il fatto è che, ho dannatamente paura del futuro.
Ho paura di ritrovarmi un giorno vecchia pensando di non aver mai vissuto, di perdere tutti, di non sapercela fare, di non trovare mai una persona adatta a me che mi faccia credere ancora nell'amore.
Mi sento in un vicolo non cieco, ma morto.
E mi sento sola, come se nessuno, ma proprio nessuno riuscisse a varcare questo incubo.

Lo spiega il fatto che ieri ero a una festa con una mia amica, e mi è venuto un attacco di panico terribile in mezzo alla folla. Per fortuna ho saputo gestirlo, perchè c'era lei, sennò non so che avrei fatto.,.
E ieri notte ho fatto un incubo (di solito, non faccio mai incubi da anni e anni e anni), il che davvero mi fa capire di essere abbastanza immersa in un tunnel mentale nero.


Davvero, ho paura, e non so cosa fare, non so a chi appoggiarmi.... e finora mi sono raccontata solo un mucchio di balle sul fatto di essere forte.

Ma non voglio buttarmi sugli psicofarmaci, non l'ho fatto, sto cercanco di stare in piedi con le mie forze anche se faccio una fatica mortale. Mi sveglio tutti i giorni con il desiderio di tornare a letto, o meglio , di starci fino al giorno dopo...

giovedì 18 settembre 2014

fantasmi.

Oggi al supermercato ho rivisto la stessa ragazza anoressica, per la terza volta. Sarà alta 1,83 e peserà si e no 50 chili, lo vedo, perchè anche io ero come lei (un po' di più in realtà).
E nulla, non credo sia un caso che io la riveda per la terza volta.

Però tutto ciò mi ha fatto ripensare a brutti momenti....
E' stato straziante.


E mi sono resa conto, che io cerco di rinnegare tutto ciò che ho passato, perchè mi fa sentire una merda, un vero schifo, un fallimento di figlia, un'immondizia. E negare si sa, è più semplice.
Fingere con me stessa che io sia sempre stata felice, bene, che quel passato di merda sia solo tutto un incubo, che non esista... ridere con i miei come se io non avessi mai avuto problemi, e fosse tutto semplice, e invece, mi basta rivedere alcune persone o certi posti che tutto mi si rivolta contro.

E poi cosa c'è? Quel terrore, di tornare sui banchi di scuola, di tentare, di rischiare, forse il terrore di crescere. E allo stesso tempo, il ripetermi "non sei capace di fare un cazzo".
Vorrei, voglio, dio cristo voglio, ma non riesco, ma se non lo faccio non farò mai nulla.
Ho una paura oscena.
Di non farcela, o forse, di fallire.



Ieri sono uscita e andata a letto con un collega di mio padre.
L'ennesima scopata, nulla di più. Non mi aspetto più di ricevere amore. Sto semplicemente lì in attesa di ricevere un abbraccio, di provare quel brivido nel riceverlo, e poi basta.











martedì 9 settembre 2014

strenght.

Il volontariato è la mia salvezza, ora come ora.
E' il modo migliore che ho per dimostrare a me stessa che valgo qualcosa oltre il mio aspetto, che riesco a far sorridere delle persone, che i miei mali psicologici tutto sommato sono nulla rispetto a ciò con cui si ritrovano a dover lottare altre persone.

E poco mi frega se ho faticato all'inverosimile: mi sento così bene che non so spiegarvi.

Ma poi, oggi ho rivisto lui, il "mostro".
Quando mi ha guardata con quegli occhi affamati, ho provato una specie di fitta, di paura, di ricordo, e a vederlo lì sicuro di sè con quel bel castello di vita che si ritrova in cui è felicemente fidanzato e con un bel lavoro, mi è passato per la testa un solo pensiero:
Io sono l'ago nel pagliaio che potrebbe distruggerti tutto, lo sai?.

Ma poi, è prevalsa la forza, ed è come se gli avessi detto con gli occhi "guardami, guardami quanto cazzo sono forte, quando un'altra ti avrebbe già fatto cacciare da qui. Guardami mentre ti guardo con superiorità, guardami mentre affronto le mie fottute paure, guardami cazzo, e poi scordati di sfiorarmi ancora con un dito, perchè se ci provi un'altra volta sarà l'ultima".
E ce l'ho fatta.
Mi stava salendo un attacco poco dopo, ma l'ho soppresso, l'ho cacciato.
Lunedì avrò un turno con lui. Lui, e un altro. Non me ne sbatte un cazzo, io vado a testa alta, perchè faccio tutto ciò con determinazione, voglio affrontare le mie fottute paure.

Cadrò ancora lo so.
Ma dico, voglio provarci, l'ho letto da una parte:
"se non rischi non vivi, se non sbagli non impari".



Grazie..

domenica 7 settembre 2014

what's my fucking problem?

A volte mi chiedo....cos'ha la mia testa che non va.
Perchè il marcio è tutto lì, voglio dire, credo che altrimenti sarei felice, non sarei così autolesionista... se la mia testa fosse diversa io sarei normale. E tutto ciò mi fa rabbia. Perchè io non so, da quanto, perchè, per come, e per quale cazzo di motivo ci sia quel dannato tarlo in me. Mi fa rabbia sapere che forse non avrò mai risposta a tutto questo.
Mi chiedo perchè non posso guardarmi, piacermi e accettarmi per come sono.
Mi chiedo perchè non posso essere normale.


Mi chiedo se esiste una stradannatissima ragione per cui ho passato un'adolescenza di merda in balia dei disturbi alimentari, del perchè non voglio crescere, diventare adulta, assumermi responsabilità, credere in me stessa... mi viene da urlarlo giuro. Perchè?



Ogni volta che prendo quella pastiglia prima di andare a dormire, mi chiedo come ho fatto ridurmi a tutto ciò, e mi sorge un dubbio:
Avrei dovuto prenderle già a 14 anni, quando il tarlo dell'anoressia ha invaso i miei neuroni e impedire di condurmi al limite, o attendere, di rovinarmi lo stomaco, la gola, il cervello, la vita, 7 anni dopo?


Tanto non si può tornare indietro.
Anche se convivo con il terrore, anche se la mia vita è tutta ansia, paure e paranoie, anche se ho paura di stare sola con me stessa come se fossi un mostro che voglio allontanare.

mercoledì 3 settembre 2014

hug.

Ieri il mio psichiatra mi ha abbracciata, o per meglio dire stritolata.
E' un gesto che mi ha commosso, a tal punto da farmi venire le lacrime agli occhi la sera pensandoci... lui è il primario, è una persona che a vederla sembra inavvicinabile, fredda, che lavora solo per il suo stipendio. Ecco, a vederlo.
Però ieri sono andata da lui -a questo punto mi viene da dire- in condizioni talmente disperate, o forse che suscitavo proprio questo, perchè non riuscivo a stare ferma, mi si leggeva l'angoscia negli occhi, un disperato grido "ho bisogno di un abbraccio sincero", ma me lo ha proprio chiesto lui alla fine. "Posso abbracciarti?".
Boh, giuro, mi viene da piangere dalla felicità.

Sì, dalla felicità, non so spiegarvi, io non venivo abbracciata così da minimo dieci anni.


Boh, sono estrmamente confusa in questi giorni.
So solo che quando vado lì, a vedere tutte quelle persone zeppe di problemi, come me, lì seduti ad attendere di essere ascoltati, mi sento a casa, mi sento fottutamente compresa. Ci starei all'infinito. Lì smetto di sentirmi "diversa".
Tu sei lì perchè stai male, soffri, e tutti lo sanno.
Soffrire... io non so se sia esattamente così, ma una persona felice, che sta bene, non scrive, non butta via il suo tempo a crogiolarsi in mille pensieri, non ne ha bisogno.


Stasera il mio recente trombamico M. mi ha fatto un discorso: "droghe, farmaci e alcool ti bruciano il cervello...tu sei una bella ragazza, ma veramente, te lo dico io, e non ne hai bisogno".
Volevo dirgli:
"Ora non ne ho bisogno, ma ora tu te ne vai, anche se la scopata è stata bellissima ora è finita, e tu non saprai mai che io esco con te solo perchè attendo il momento in cui ti sdraierai di fianco a me per stringermi anche solo per quei pochi cinque minuti, anche se non provo nulla per te. 
E' che passati quei cinque minuti, mi ritroverò di nuovo solo io qui da sola con me stessa, faccia a faccia con la persona che sono. E non sono nè forte nè capace, di sopportare tutto ciò, qualunque cosa io possa sembrare, troia, stronza, forte, determinata. 
Io sono fottutamente fragile, come un cristallo che se inciampa si frantuma
".
Ma grazie per pensarlo.

lunedì 1 settembre 2014

panic.

Mai come in questi giorni mi sento insicura, impanicata, spaventata e terorrizzata.
L'ansia mi assale per delle stronzate, mi perseguita sempre e comunque, la paura di aver paura.... si non occorre uno studio per capire che mi sono tornati gli attacchi di panico.

Che in realtà non sfociano mai in ciò come tempo fa,  i farmaci bloccano quello che è lo "sfogo finale", ma io mi sento perennemente agitata, non riesco neppure a fare due chilometri in macchina tranquillamente.

Sono ancora traumatizzata dalla crisi dell'alltro giorno (devo ancora capito che cazzo ho avuto), in cui per un'ora e mezza ho avuto tachicardia, tremori, calto atroce alternato a gelo con  respiro affanato e sudore freddo. Sono andata in ospedale, e mi hanno detto che avevo la febbre. Boh.
Fatto sta che mi è rimasta una paura assurda, che risucceda, quando sono da sola e non c'è nessuno.


Ecco, non riesco neanche a scrivere che mi viene l'angoscia.
Mi sento schifosamente limitata, e debole.
L'unica sarebbe ri-aumentare la dose di antidepressivo, ma io non voglio, questi sono gli ovvi e chiari sintomi dello scalo....non so cosa fare, giuro.