sabato 4 maggio 2019

Belief

Credo fermamente nella presenza di energie positive e negative che talvolta possono anche far succedere cose belle o brutte che siano.

Così come quando ci si ripete costantemente qualcosa, un pensiero fisso, questo accade.
Ne ho la conferma.

Ultimamente queste cose mi fanno riflettere.
Perchè più volte ormai, mi sono successe cose a dir poco strane.
Mi è successo 4 volte, di veder capitare cose spiacevoli a persone che volutamente mi facevano del male... e per me è stato alquanto sconvolgente.
Ogni persona che mi ha fatta piangere.


Fermo restando che un mese fa stavo a pezzi.
Ora mi sto pian piano rialzando, con le mie gambe.
Mi sto ripetendo, giorno dopo giorno "tu ce la fai, tu sei forte, tu sarai chi vuoi essere".
E ripetermi questa frase nella testa mi da una forza incredibile.

martedì 16 aprile 2019

When you feel nothing at all.

Chi si sente assalita dal vuoto in questo periodo?
Non provo niente, assolutamente NIENTE.

Mi sento come un fantasma, non sento il peso del mio corpo, non sento niente.
Solo tanto stanca.

sabato 30 marzo 2019

So damn good.


Mi rendo conto giorno dopo giorno, che non interessa a nessuno in fondo di come stai.
Non interessa assolutamente a nessuno.
Quando stai di merda, sei sola, fine.
Che poi non sto di merda, mi sento solo terribilmente vuota, apatica, ed è diverso.





Ecco perchè questa sera egoisticamente mi sono abbandonata tra le braccia di L.
Non per fare l'amore, per parlare, chiacchierare.
Io nemmeno volevo vederlo, ma lo ho fatto scendere fino da me solo per stare in macchina assieme seppur dovesse svegliarsi presto, lui è sceso apposta per me, e questo mi ha fatto bene.

Io sono convinta e mi ripeto sempre che lui non fa per me, non mi piace, non sono innamorata, non credo che tra noi ci sia nulla ma allora perchè mi ha fatto stare così incredibilmente bene?
Che razza di stregoneria è questa?
A baciarci per ore, guardarci negli occhi, farci le carezze stavo dannatamente bene.
Volevo solo VIVERE il momento, non pensare a niente, e così è stato.

Io non so nemmeno cosa c'è fra noi, giuro non lo so, probabilmente nulla.

Forse avevo solo bisogno di affetto, non lo so.
E' che la situazione è troppo complicata, ed io non ho bisogno di complicazioni. Non ora.

giovedì 28 marzo 2019

Get up baby.

Ormai ho capito, devo contare solo su me stessa.
La gente mente.
La gente è bugiarda.
La gente ti usa.
La gente di butta via.

Basta che si accorga quanto tu abbia un animo fragile che si diverte a usarti e stropicciarti come cartapesta. Quindi mi chiedo: a che diamine serve essere fragili, se ti spezzano ancora di più?

Ma oramai rido.
Perchè sapete qual'è il bello di quando tocchi il fondo?
Che poi, puoi solo rialzarti, nulla ti ferisce più di quanto tu già sia ferita e distrutta.

E' come se la linfa vitale avesse ripreso a scorrere nel mio corpo, come se starmene una settimana per i cazzi miei in pace da tutto e da tutti mi avesse restituito forza e vitalità.
Ebbene sì.
A volte la vera medicina, è la solitudine. 
E sì, una bella overdose di cioccolata fondente.
(Ho fatto letteralmente un'overdose, senza mettere su un grammo, spero).

Ieri sera, ieri, mi hanno scritto TUTTI i ragazzi per cui avrei venduto l'anima al diavolo negli ultimi 25 anni della mia vita, nello stesso momento.
E credetemi, non è una cosa che succede tutti i giorni.
Primo tra tutti, Guido. Lo ricordate?
Ma non mi fregava niente, assolutamente niente.
Non provo odio per nessuno, ma nemmeno amore, nulla, ora vengo prima IO, conto prima IO, viene prima la MIA felicità, il MIO benessere.

Perchè ho capito, che se affidi la felicità nelle mani di un'altra persona è un terno al lotto.

Se invece la tua felicità dipende da te, nessuno te la può togliere.

lunedì 18 marzo 2019

better off, in the bottom.


Non avrei mai creduto di poter cadere così a pezzi, di nuovo.
Di essere così fragile, così facile da spezzarmi.

Eppure, lo sono, di nuovo.

La mia corazza di cartapesta costruita inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina ha ceduto il posto all'adrenalina, e poi, a qualcosa che chimicamente non ha nome, ma che si può tranquillamente definire come disperazione.
E a volte mi chiedo seriamente, se sia meglio vivere in un mondo di cartapesta, di soffice cotone, dove sai che è tutto un'illusione ma sei felice, oppure nella mia avvilente realtà, dove tutto va bene, ma dove la mia testa riesce a farmi sentire volutamente all'i n f e r n o.

Cosa scelgo?
Perchè l'alternativa al mio inferno immaginario, la mia ipotetica utopica felicità, altro non è che  venticinque milligrammi di pasticca in più.
E tutto dipende da me.

Aggrapparmi con le unghie alla vita, alla voglia di vivere sepolta a cocci in fondo alla mia anima, o cedere di nuovo alla sensazione paradisiaca di poter vivere con una benda agli occhi e dei tappi alle orecchie, non sentire, non vedere, non soffrire.

Ora ho assaporato la vita, dopo tanto.
Mi piace, le emozioni, ma se non sai gestirle, si avvinghiano e cercano di ucciderti.




Mi viene da vomitare.
Il mio stomaco e il mio intestino sembrano reclamare con furore la pace dei sensi che ho perso da un pezzo aggrovigliandosi, la testa grida, pulsa, il corpo mi fa male, i miei occhi continuano a voler svuotarsi come un torrente in piena, perchè il dolore sembra non avere fine, ed io, che con gli occhi al cielo supplico qualcuno o qualcosa di porre fine a tutto questo.



sabato 9 marzo 2019

Panic.

Urla silenziose le mie, urla che non odono risposta, non dalla persona che vorrei le sentisse.
O forse da nessuno.
A volte mi chiedo solo se leggi queste poche righe.

Oggi pensavo fosse l'ultimo giorno della mia vita, per un attacco di panico.
La sensazione era quella, forse desideravo solo assaporarne la sensazione, di perdere per un attimo la coscienza di tutto.

Ma la cosa più strana è che in tutta la situazione di totale perdita di controllo in preda a cui mi sono ritrovata, non avevo quasi paura.
Ero quasi sollevata di crollare schiava delle mie debolezze, paure, dopo tanto autocontrollo, tanta presunta sicurezza, fiducia, potermi abbandonare al panico, alla logorante tachipnea che sembrava asfissiarmi di secondo in secondo, il cardiopalmo che allentava la mia gola come una mano desiderosa di strangolarmi, lo stomaco colmo di aria, i polmoni saturi di ossigeno che forse non merito nemmeno di poter respirare.
Ebbene sì, eccolo l'attacco di panico, in tutta la sua crudezza.
Poi, d'un tratto mi riprendo.
Mi rendo conto che la mia vita non sta per concludersi, che riesco ancora a respirare, a muovermi, a parlare, a pensare, e riprendo coscienza della situazione.
Ed è come se nulla fosse successo.
Perchè si sa, il cervello tende a rimuovere i residui di ogni ricordo negativo, le cicatrici rimangono solo impresse nell'anima.

E poi, nulla, dopo tutto questo riuscivo a vedere solo le cose belle.
Come se avessi solo avuto solo bisogno di ripulirmi l'anima.
Quindi in fondo, va bene così.

martedì 5 marzo 2019

Tears.

Le lacrime bagnano il mio volto, immotivatamente.
A volte credo di essere un'anima spezzata che non si ricucirà mai, perchè probabilmente è così, non sono capace di essere felice anche quando dovrei esserlo, quando avrei ogni buon motivo per esserlo, tipo essere amata.

Ma sono un'anima spezzata, dal cuore spezzato.
E quando hai l'anima rotta, è difficile, davvero difficile, riuscire ad essere felice.

Ti nutri di quei brevi attimi in cui ogni cosa è meravigliosa, ma poi, il vuoto.

A volte comprendo perfettamente tutte quelle anime che hanno scelto di rinunciare a vivere, per un attimo, un singolo attimo di vuoto, di nulla, apparentemente così egoiste, ma solo così sofferenti, così prive di vita, prive di emozioni, prive di amore.

Il mio amore invece è immenso.
Per la vita. Così immenso, che per sentirmi viva arrivo ad automutilarmi la carne, come se fosse normale.
Credevo di stare meglio, ma è terribile a volte, credevo di farcela, ma non riesco a chiudere gli occhi senza sentire la sofferenza, senza sentire il nulla, la terra mancarmi sotto ai piedi.
Ho incessantemente bisogno di sentire il mio cuore battere.
Ho incessantemente bisogno di sentirmi viva. 


sabato 2 marzo 2019

Every emotion.

A volte trovi quella canzone che comprende perfettamente il tuo stato d'animo.
A volte vorresti piangere, ma hai la sensazione che il tuo cuore non riuscirà a reggere il peso delle emozioni, come se fosse lì sul punto di scoppiare, per poi spegnersi, abbandonarti.
Così mi sento.
Voglia di piangere, forse per la felicità, forse per cacciare fuori i residui delle emozioni, o forse semplicemente per sentirmi viva.
Perchè sono consapevole di essere viva.
Non esisto più, vivo.

Era tanto che non mi sentivo viva, ed è tutto così strano, ignoto.
Come se fossi stata chiusa in una bolla per anni.
Respirare, sentire nuovamente tutto.
Ecco da dove nasce l'ansia.

L'ansia di vivere, perchè sai che se sbagli, cadi, e ti ferisci.



E' difficile sentirsi amata, terribilmente difficile, non credevo fosse così difficile.
Non credevo nemmeno di meritarlo.

Come si fa...?

martedì 26 febbraio 2019

Looking forward.

Dopo quasi una settimana, credo, perché il senso del tempo lo ho perso, sto meglio.

Dopo la terza, e ultima litigata (se così si può definire) con A. la nostra presunta storia ha preso una svolta, ovvero, quello che non è probabilmente mai cominciato è finito, dopo quasi 2 mesi.
O forse no.
Sin da quando lo ho conosciuto lo ho sentito così affine a me, come se fosse stato da sempre l'altra metà di me, la mia anima gemella, ma forse mi sono sbagliata. Forse è stato un idillo.

Eppure, guardando le nostre foto, una parte di me ancora non riesce a smettere di credere che insieme saremo stati perfetti.
Ma mi chiedo cosa effettivamente avrebbe potuto essere perfetto.
I nostri volti? No.
I nostri sentimento? No.
Il nostro carattere? Forse.
Poi, riflettendo a sentimenti spenti, mi rendo conto che saremo stati incompatibili.
Sì, io mi sarei sforzata di capirlo, di stargli vicino, ma logorandomi.
E' quello che voglio, ma non quello di cui ho bisogno realmente.
E sì sa, che questa è l'eterna guerra tra ragione e sentimento a cui probabilmente non esiste soluzione, se non la resa e la rinuncia.

domenica 3 febbraio 2019

Stronger.

Domani ricomincia il nuovo semestre.
Sono un po' agitata all'idea di tornare tra i banchi in mezzo a tutti, ma pazienza mi riabituerò anche se ieri in preda a un vortice di pensieri ho avuto un mezzo attacco di panico.

Ma non è questo a buttarmi giù.
Io sono più forte.
Mi dico, mi ripeto e SO di essere più forte.
Ho capito solo che se io sto bene con me stessa tutto il resto andrà bene, quindi, devo solo cambiare il mio stato d'animo, anche se prima del ciclo è come camminare da funambola.
Mi piaceva questa frase, mi rappresenta.

La mia vita sentimentale invece è tutto un casino.

Ecco perchè a volte mi stacco dalla realtà, vorrei buttare il telefono e non sentire nessuno.

Io sento di essere innamorata di A.
Ma A. non capisco se mi consideri o meno la sua ragazza, non capisco se mi voglia davvero, non capisco un cazzo! anche se suppongo che quando una persona è contenta di vederti, ti bacia, ti tiene la mano e ti coccola tutto il tempo senza l'unico pensiero di portarti a letto qualcosa di più lo prova.
Il punto è che lui dimostra tanto a fatti, ma poco a parole.
E lo so che è una cosa bellissima, ma credo che noi donne abbiamo bisogno anche delle parole a volte.

Poi c'è M. che mi cerca, mi scrive. Io che sono uscita con lui solo per far ingelosire A. in un momento di crisi mia, per permettergli di capire se davvero ha interesse per me.
Perchè non ti decidi A. perchè?

giovedì 31 gennaio 2019

Happy. Unhappy.

Dovrei dormire, tra tre ore dovrei svegliarmi, ma non ho sonno.
Ho la testa così incasinata che più non potrei, ma sto bene, va tutto bene.

Non ho sonno, sarà lo scalo dall' antidepressivo che mi impedisce di rilassarmi e dormire, saranno le troppe emozioni di questi giorni, sarà il picco di adrenalina dovuto alle poche ore di sonno, ma sento che va tutto bene, ed andrà tutto bene.
Se voglio posso fare tutto.


Mi dico e ripeto costantemente questa frase, anche se una voce nel mio cervello è sempre lì bofonchiante a reiterare "no, sei debole, sei brutta, sei sbagliata, sei difettosa".

Beh, ho imparato ad ignorarla. 
Ho imparato a dirmi "sei bella, sei forte, sei coraggiosa, non hai paura".
Ed incredibilmente, sta funzionando.
E ogni volta che verso una lacrima, cado, inciampo, divento sempre più forte.

Ogni singola delusione o sofferenza si acutisce da quando ho scalato la medicina, ed è normale, ero abituata a non provare nulla.
Ecco perchè mi sento ancora più forte.
E' come non vivere più in una bolla colorata e perfetta.
E' come tornare a vivere, a vedere i colori, a sentire le emozioni vere dopo tanto tempo, ed è una cosa che mi mancava da morire. Sentirmi proprio VIVERE.

Ma come si può spiegare la sensazione che provi dopo 5 anni in cui ogni tuo senso è rimasto anestetizzato da una pasticca, a quanto sia bello anche solo versare una lacrima.

A volte lo sento il panico che mi sale, per la concomitanza di tutte le emozioni che ho mandato amaramente giù.
Ma riesco a gestirlo.

Forse con A. abbiamo chiarito.
Anche se non lo chiamerei chiarire.
La realtà è che pur di stargli vicino sono pronta a rinunciare ad ogni mia aspettativa, speranza, sogno, desiderio.Vorrei non spezzarmi in due per far felice una persona quando le do il mio cuore, ma è così, e non posso farci nulla.
Se amo do me stessa.

mercoledì 30 gennaio 2019

Broken. But free.


Vorrei non sentirmi così a pezzi
Vorrei per lo meno sapere il perchè.
Fa male stare male, piangere, e non sapere il perchè, o semplicemente saperlo fingendo che non sia così.


Ma io so cosa mi uccide, è quello il problema.
Mi uccide, sapere di non essere perfetta, sapere di non essere nel cuore di A. come lui è per me, non sentirmi amata allo stesso modo. 
Ma fingo con lui che vada tutto bene, che ma va bene essere amici, che va bene, se a lui va bene.
Ma non va bene per niente. 
Chi sta più male ora, tu o lui?
Fingo per l'ennesima volta di essere la ragazza perfetta, fredda, che non soffre, che supera tutto.
Fingo, finchè non ce la faccio più a fingere.

Le lacrime mi allagano il volto.
Glielo ho detto.
Perchè non posso fingere di stare bene, quindi glielo ho detto.


Che lui lo accetti o meno.
Non posso starti vicina e sentirmi morire perchè tu mi vuoi vicina, ma non mi vuoi come tua ragazza.
Devo pensare alla mia felicità.

venerdì 25 gennaio 2019

He's my broken half.

Mi sto rendendo conto, che quel lato oscuro di me pieno di problemi in tutti questi anni è diventato quasi un rifugio per me,.

Voglio dire, mi innamoro, ho paura, se qualcosa non va quello è il mio rifugio.
Io lì sono la principessa delle ossessioni, la regina del perfezionismo.
All'esterno sono solo L. ovvero una ragazza dolce, carina, dall'aria stronza ma che non riesce ad esserlo...

Ma io devo parlarvi di A.
Di come la mia vita si sia dolcemente incasinata, da quando lo ho conosciuto.
Di quanto io sia totalmente presa, catturata da lui e dalla sua mente.
Non ti ci voleva, L.

Tipo ora, due giorni senza vederlo e già sento che mi manca, nonostante ci sentiamo sempre.

E il dubbio di cosa c'è tra noi, di questa storia iniziata dal 1 gennaio, in cui abbiamo iniziato ad uscire, parlare di storia in modo del tutto spontaneo. E poi dopo due settimane, CRACK.
Avete presente innamorarvi, prendervi, e poi ricevere una coltellata? Ecco.
Non sapevo fosse un perfezionista.
Non sapevo che la sua testa fosse più incasinata della mia.
Non sapevo (sì, questo lo sapevo) che fosse in psicoterapia da quasi due anni, per la sua ipotetica paura di impegnarsi, di vedere costantemente difetti nell'altra persona.
E nulla, uno che vede difetti in me già complessata, questo mi mancava.

Ma nonostante, quel terribile giorno mi abbia chiamata in lacrime, dicendomi che non ci riesce, ed io abbia così scoperto la sua seconda personalità problematica.
Nonostante, ci siamo buttati l'uno nelle braccia dell'altro a piangere.
Nonostante, io abbia accettato il fatto che lui non accetti l'idea di impegnarsi (ancora), restando sua amica, ma frequentandoci come una coppia.
Nonostante, io mi sia tagliata quel giorno.
Ecco, sono innamorata.
Sono innamorata persa di lui.

Ho deciso, e gli ho detto, che sono disposta ad accettare il suo problema, a rispettare i suoi tempi, a spezzarmi di nuovo l'anima e il cuore per lui, perchè ci tengo da morire a lui. Sento che è così.
Quando lo guardo negli occhi, quando ci stringiamo, sento una cosa che non ho mai provato prima.

Mi spezzerò, lo so, ma rischio.


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giovedì 24 gennaio 2019

I'm back.

Non so chi di voi ancora mi segue ragazze, so che è passata una vita.
Ma sono ancora qui.
Ho 25 anni, sono una studentessa di infermieristica (ovviamente al primo anno, che è già tanto), perchè ho trovato la mia passione, sto riuscendo a scalare l'antidepressivo (dopo tipo 5 anni? Sì, ho ho iniziato nel 2013), e forse, dico forse, ho trovato l'amore, ma su quest'ultima cosa non ne sono del tutto certa.

Sto vivendo, so solo questo, e non sono mai stata così bene in tutta la mia vita.
E io che a quest'ora mi credevo depressa, distrutta, brutta, incapace, sola.
Non so come ho fatto a rialzarmi, vi giuro che non lo so,  so solo che le medicine che ho preso mi hanno aiutata in un momento estremamente difficile in cui nessun altro avrebbe potuto.

Ora ho un corpo che mi piace. Non perfetto, anzi, ma mi piace.
Ancora ho delle ricadute, ma NON col cibo (con quello i problemi non esistono tecnicamente più).
Solo a volte senso di vuoto, di paura, voglia di tagliarmi (mi è successo solo una volta giorni fa).

Non so chi di voi si ricorderà di me, ma mi piacerebbe sapere come state.