venerdì 31 ottobre 2014

grow up.

Sarà, ma il mio modo di vedere la vita è ben diverso da quella di una comune ventunenne.
Avrei dovuto essere in giro con le amiche a sbronzarmi, fumare, o fare chissà che cosa, ma a che scopo? Per farmi fica? No, onestamente, mi sarei rotta le palle, non mi interessa.
(non che ora non beva più perchè non voglio, ma perchè prendo antidepressivi. E finchè non mi passerà l'ansia non li smetterò).

L'ho fatto per un anno, e il risultato è stato questo: DISTRUGGERE IL MIO FISICO, PERDERMI, INGRASSARE, ODIARMI, ecc...
E anche se ora come ora faccio una vita da vecchietta e ovviamente ciò in parte mi deprime, il mio fisico sta divinamente, io sono tranquilla, ecco perchè riesco a stare bene anche da sola al contrario di mesi fa in cui dovevo per forza e assolutamente avere qualcuno con cui uscire, ed era un incubo, giuro.
Per me è fondamentale, che il mio corpo sia in pace con la mia testa, fondamentale.
Mi sto riprendendo, mi sto dedicando a cose che mi fanno stare bene con me stessa (volontariato), faccio cose che, seppur "malsane", sono innocue (shopping, cioccolata, sex ecc.) e pian piano mi sta tornando la motivazione di tornare a scuola, nella mia testa mi si sta formando un obiettivo, e sono sempre più determinata a raggiungerlo. Chissenefrega, se ho perso due anni, se mi sono smarrita, ma dico, chi diamine se ne frega se ciò mi ha fatta crescere?

Ora, forse non so cosa voglio, ma so per certo cosa NON voglio.
E si sa, andando per esclusione, alla fine rimane solo ciò che si vuole "includere".
E so per certo che le persone che ho perso non le rivorrò mai più nella mia vita. Mai più. 


Non per nulla, ho fatto un cerchio ristretto di persone con cui frequentarmi.
Il punto è che tra tutte queste persone, se mi chiedessero "a chi tieni di più?", non saprei rispondere, F. a parte (mia cara amica dai tempi delle medie, che si è trasferita all'estero) perchè effettivamente, cerco di tenermi emotivamente tale da, per ogni eventualità, poter dire a me stessa
"io non ho bisogno di questa persona, può anche andarsene".

E' brutto da dire. Ma se devo soffrire ancora, voglio farlo, per una persona che mi prenda testa anima e corpo. Oppure niente.

mercoledì 22 ottobre 2014

hate/love my family.

Ultimamente, parlando con le persone, confrontandomi, sto capendo un sacco di cose che mi sfuggivano, e a cui francamente ho sempre dato scarsa importanza.

Per esempio, che il fatto di avere un padre che ragiona con il "so tutto io/non mi si può criticare perchè dipendi da me/ tutto ciò che dici è una stronzata e non ha importanza perchè tu sei una donna e il tuo punto di vista non ha valore" mi ha resa sottomessa, fragile, e deautostimizzata, e tutto ciò mi è sempre pesato da morire, perchè un oceano di volte avrei voluto vomitare un sacco di parole, e tutt'ora vorrei, ma so che pur dicendole verrei contraddetta.


Il mio cervello è una tempesta di auto-domande, ora come ora.

Ma allora perchè invece le persone che conosco mi ascoltano, rispettano il mio punto di vista, mi dicono che dico cose intelligenti, vere, mentre la mia famiglia mi fa sentire come una che da aria alla bocca?
Perchè le persone mi dicono "tu vali/tu hai un futuro/tu non sei ciò che credi o ti hanno convinto di essere"...?
Perchè quando ho detto a mia madre che vomitavo e mi tagliavo, lei ha fatto finta di nulla, mentre le persone si sono scandalizzate?


Vaffanculo, devo urlare cazzo.
E ora il sangue in circolo, l'adrenalina, la pressione alle stelle, ecco, mi ribolle tutto in testa...perchè va bene fingere che vada tutto bene per un po', ma quando brucia, è impossibile.
Tutto ciò mi ha sempre pugnalata.
Ecco perchè ho quei momenti, tipo ora, che mi sento scoppiare, e devo gridare le cose come stanno, e faccio un macello, anche se poi sono parole a vuoto, ma almeno mi fanno sentire per un attimo meglio, libera, viva.

lunedì 20 ottobre 2014

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Sono depressa? 
Credo che il più delle volte, questo termine appaia come stupido, sconsolato, considerato dalla maggior parte della gente un  "la depressione non esiste è che non vuoi alzare il culo e darti da fare".
Magari, fosse così.
Magari, alzassi il culo, e poi a metà strada non mi bloccassi chiedendomi "perchè lo fai?".


Ma a volte vorrei che la gente ci stesse in quel culo, e provasse, cosa vuol dire non avere nessuno stimolo, nessuna motivazione, nessuna voglia, pur tentando giorno dopo giorno.
Non sono mai stata così, così demotivata da non provare piacere neppure nel cibo o nel comprare, zero. E la notte non riesco più a chiudere occhio.


In realtà, c'è una cosa che vorrei.
Vorrei che ci fosse qualcuno, chiunque, qui a stringermi, a farmi sentire qualcosa, uno strafottuto essere umano, che prova qualcosa dentro quel coso chiamato cuore.
A volte, magari esco con qualcuno...so che vuole solo sesso da me, è ovvio, eppure, a volte mi butterei nelle loro braccia solo per sentirmi per un attimo qualcosa

In questi due mesi è tornata la mia ex ex migliore amica dall'estero, e ho rivisto lei, ma ora sta ripartendo, e ciò mi ha buttata totalmente a terra visto che era l'unica amica che potevo frequentare quotidianamente e capiva esattamente ciò che provavo.




L'unica spiaggia ora come ora mi sembra ri-aumentare gli antidepressivi, e chissenefrega se è solo illusione di essere felice....... ma ecco, me lo dico, e alla fine non lo faccio, perchè mi convinco di potercela fare, di riuscire a resistere.



venerdì 10 ottobre 2014

Ora basta.

Sto da cani, sto piangendo da un'ora, ho gli occhi gonfi e mi sento uno schifo.
Ma stavolta non per me. Per la mia amica (ex) D., Perchè su facebook ho letto che è andata al mare all'estero con un'altra nostra amica. L'ho vista felice. E ciò mi ha fatto a pezzi.
Mi ha distrutta, giuro, anzi, distrutta è poco, perchè non stavo così da cani dai tempi di Guido, e non credevo che qualcuno potesse ancora spezzarmi il cuore.
Invece sì, perchè non avevo previsto che la mia migliore amica ci sarebbe riuscita.
Che poi, ora come ora mi chiedo se lo fosse davvero... perchè una vera migliore amica non se ne fregherebbe così, non sarebbe come un muro di ghiaccio.

Ho fatto finta di niente, ma anche questo dura poco, quando all'improvviso ti ritrovi a passare ogni notte insonne, ad addormentarti alle 11 di mattina solo quando sei morta, a non riuscire a fare altro e quando ogni fottutissima cosa ti ricorda lei in questo posto di merda.

E poi, sale la rabbia insieme alle lacrime, afferro il cellulare tentata di scrivergli un sms cattivo, dicendole "mi fai schifo, sei falsa", ma so che non la toccherei minimamente, perchè a lei non frega nulla, zero, per lei ciò che esce dalla mia bocca è aria. Aria senza suono.
Allora ho scritto al suo ragazzo, anche se lo odio a morte, qualcosa mi dirà.
Qualche stracazzodifottutacosa mi dirà, io VOGLIO una ragione, una stra merdosa ragione.



Da quando ho "rotto" con lei, mi è venuto un magone in gola, questo blocco di merda, che mi ha fatto venire persino paura della mia stessa ombra a uscire di casa, paura di essere sola, perchè mi sono sentita abbandonata, gettata via, da quella che per me era la persona più importante.
E so che sembra una stronzata, ma non lo è.

Ora che ho pianto, sto leggermente meglio. ma solo quel poco da avere la mente vuota per ora.
Non so cosa devo fare, giuro...

Sono divisa fra la voglia di farmi un'overdose di benzodiazepine o stare sveglia fino a consumare tutte le energie che ho in corpo.

domenica 5 ottobre 2014

Choco.

Cosa diamine ha la cioccolata fondente per crearmi una simile dipendenza da doverne mangiare minimo UNA, e dico minimo una, al giorno?
La cosa più assurda è che sto dimagrendo con questo ritmo.

Si ok che ultimamente sto mangiando solo cioccolata fondente 70%, gelato,  ettolitri d'acqua, insalata e pomodori e formaggio di capra, ma credo che la mia sia una dipendenza spropositata visto che non sento il bisogno d'altro. I dolci non li vedo neanche, le schifezze neanche, ma come vedo la cioccolata al supermercato ho un orgasmo, e devo assolutamente avere la mia razione quotidiana....


venerdì 3 ottobre 2014

vomitare la realtà.

Scrivo questo post dopo aver pianto un'ora, senza riuscire a chiudere occhio fino all'alba, che sto ancora tremando, perchè provo una gran rabbia, e assieme a questa un grande dolore per tante cose. E non mi interessa se domani mi passerà, starò meglio, ora dentro di me c'è una tempesta, e finchè non la vomito fuori non starò meglio.

Perchè la strafottuta verità, è che... non ho nemmeno parole per dire quanto sto di merda.
E ieri, ecco, credo che ciò che mi ha detto ieri quello, sia stata solamente la chiave per tirare fuori tutta la merda che ho dentro la testa, nulla di più. Davvero. Ecco perchè non lo odio.

Perchè sono stanca, e non è per auto-commiserarmi, per piangermi addosso o altro. Mi pesa svegliarmi ogni giorno, mi pesa ficcarmi in testa qualcosa da fare per non stare qui a piangermi addosso, ma lo faccio, perchè sono così idiota (no?) che spero ogni giorno che arriverà quel momento in cui dirò a me stessa "finalmente so cosa voglio nella mia vita", finchè poi tac, torna il solito meccanismo, torna la vocina a dirmi "tu non sai fare un cazzo, sei un'inutile incapace.
Appena mi trovo davanti una cosa che devo studiare, scoppio in lacrime, è automatico, mi viene da pensare "tanto sei una fallita di merda".
Il pensiero è sempre stato quello.

E poi, le mie cose mi tardano di 5 giorni.
Forse ho gli ormoni impazziti, visto che continuo a piangere e incazzarmi.
Mi chiedo perchè non ci si può fare una scopata in santa pace senza stare in ansia per giorni. La sera mi prendo a pugni l'utero sperando che mi muoiano le ovaie da tanto sono isterica, non sto scherzando. Ma chi lo vuole?  Mi fa schifo l'idea di averle, sono inutili, e l'idea che io possa riprodurre una copia di me stessa mi fa semplicemente vomitare.


A parte questa parentesi, avevo solo bisogno di sfogarmi.

giovedì 2 ottobre 2014

self harm.

E' imbarazzante dire ciò che è successo oggi. Ma ciò rivela tutta la mia debolezza, quanto io sia zeppa di controsensi, quanto io sia insicura, autolesionista,  quanto io mi senta non abbastanza importante da meritare altro.
Non mi faccio schifo, semplicemente, mi faccio pena, che è peggio.
Mi sono buttata tra le braccia del mostro da sola.

Non biasimatemi per questo, vi prego, non ora.


Oggi ho fatto il turno di volontariato con lui, quello, sapete di chi parlo.
Dire che mi ha trattata di merda è poco, perchè mi faceva delle domande di infermieristica e io non sapevo rispondere. Perchè la mia testa, sì sa, è sempre in aria. O forse perchè era nervoso.
Quando dopo un po', mi ha sbattuto in faccia queste frasi:
"Levati dai coglioni che ci penso io a questo paziente va". "Io mi chiedo che cazzo ci stai a fare in questo posto, che non lo sai manco tu va, ".

Quella è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. un pugno allo stomaco, una lama.
E' stato un sentirsi dire un crudo "non servi a un cazzo, nemmeno gratis".
Dire che stavo scoppiando, che mi sentivo le lacrime dietro gli occhi e le stavo deglutendo una ad una con la bocca tremante è poco, e ora, tutta quella rabbia, quelle lacrime, me le sono ricacciate giù, e dio solo sa quando riuscirò a buttarle fuori.

Non gli ho rivolto la parola per due ore, e lui se n'è accorto.
Tanto che si è messo a guardarmi come una bambina dopo un po' chiedendomi "dai su, che c'è?"
E credetemi, è stato straziante dovermi sedere vicino a lui per tutto il giorno, vicino a una persona che mi ha umiliata fisicamente e ora pure come persona, e fingere che vada tutto bene.
Ma non so come, ce l'ho fatta.





E alla fine, che ho fatto? Cosa stracazzoporcaputtana ho fatto?
Finito turno, quand'ero al parcheggio (perchè come una scema, mi sono seduta lì, sapevo che sarebbe venuto lì).
è venuto lì da me, e mi dice "dai su vieni che parliamo".
Volevo solo andarmene a casa, e invece no, non me ne sono andata.
Mi sono lasciata abbracciare, mi sono lasciata baciare per non so quanto tempo, mi sono lasciata farmi chiedere scusa dieci volte da un uomo che non mi piace, che non mi interessa, e ciò che è peggio, è che sentendomi stringere da lui ho provato piacere, mi sono sentita amata.
Vaffanculo.
Fanculo.
Fanculo cazzo.

In quel miserabile gesto ho sentito di contare un briciolo di qualcosa per qualcuno, non ricevevo un abbraccio così da secoli, e l'abbraccio più sincero l'ho ricevuto dall'uomo che più mi ha uccisa psicologicamente.
Miserabile, è la parola esatta