giovedì 2 ottobre 2014

self harm.

E' imbarazzante dire ciò che è successo oggi. Ma ciò rivela tutta la mia debolezza, quanto io sia zeppa di controsensi, quanto io sia insicura, autolesionista,  quanto io mi senta non abbastanza importante da meritare altro.
Non mi faccio schifo, semplicemente, mi faccio pena, che è peggio.
Mi sono buttata tra le braccia del mostro da sola.

Non biasimatemi per questo, vi prego, non ora.


Oggi ho fatto il turno di volontariato con lui, quello, sapete di chi parlo.
Dire che mi ha trattata di merda è poco, perchè mi faceva delle domande di infermieristica e io non sapevo rispondere. Perchè la mia testa, sì sa, è sempre in aria. O forse perchè era nervoso.
Quando dopo un po', mi ha sbattuto in faccia queste frasi:
"Levati dai coglioni che ci penso io a questo paziente va". "Io mi chiedo che cazzo ci stai a fare in questo posto, che non lo sai manco tu va, ".

Quella è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. un pugno allo stomaco, una lama.
E' stato un sentirsi dire un crudo "non servi a un cazzo, nemmeno gratis".
Dire che stavo scoppiando, che mi sentivo le lacrime dietro gli occhi e le stavo deglutendo una ad una con la bocca tremante è poco, e ora, tutta quella rabbia, quelle lacrime, me le sono ricacciate giù, e dio solo sa quando riuscirò a buttarle fuori.

Non gli ho rivolto la parola per due ore, e lui se n'è accorto.
Tanto che si è messo a guardarmi come una bambina dopo un po' chiedendomi "dai su, che c'è?"
E credetemi, è stato straziante dovermi sedere vicino a lui per tutto il giorno, vicino a una persona che mi ha umiliata fisicamente e ora pure come persona, e fingere che vada tutto bene.
Ma non so come, ce l'ho fatta.





E alla fine, che ho fatto? Cosa stracazzoporcaputtana ho fatto?
Finito turno, quand'ero al parcheggio (perchè come una scema, mi sono seduta lì, sapevo che sarebbe venuto lì).
è venuto lì da me, e mi dice "dai su vieni che parliamo".
Volevo solo andarmene a casa, e invece no, non me ne sono andata.
Mi sono lasciata abbracciare, mi sono lasciata baciare per non so quanto tempo, mi sono lasciata farmi chiedere scusa dieci volte da un uomo che non mi piace, che non mi interessa, e ciò che è peggio, è che sentendomi stringere da lui ho provato piacere, mi sono sentita amata.
Vaffanculo.
Fanculo.
Fanculo cazzo.

In quel miserabile gesto ho sentito di contare un briciolo di qualcosa per qualcuno, non ricevevo un abbraccio così da secoli, e l'abbraccio più sincero l'ho ricevuto dall'uomo che più mi ha uccisa psicologicamente.
Miserabile, è la parola esatta

2 commenti:

  1. Oh tesoro :( mi hai fatto venire il magone! Ti mando un abbraccio forte forte, un abbraccio davvero sincero.

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  2. posso chiederti perchè continui a dare tanta importanza questo uomo?!a me sembra che ti usi solo per i suoi comodi anche quando sembra che voglia consolarti..secondo me questo uomo è il tuo problema!non lo dico per cattiveria(anche se vorrei esserlo perchè da come parli sembra uno stronzo!),lo dico perchè odio sapere quanto ti fai del male per una persona che non si meriterebbe neanche un quarto della persona che sei!io penso che non meriti assolutamente di essere trattata a quel modo da questo uomo che prenderei volentieri a calci nelle palle..è un circolo vizioso da cui dovresti uscire.
    spero che rifletterai su questa cosa per il tuo bene!un abbraccio

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:)