Dire a una persona che ti piace è mettere in gioco te stessa.
Sai che potrebbe andare bene come male, sai che potresti sentirti al settimo cielo come sentirti morire...
cosa ti spinge a rischiare?
Non l'ho mai capito.
Non è un caso che io stasera mi ritrovi qui in lacrime alle 4 del mattino con il trucco oggi impeccabile adesso sfatto, la pancia gonfia per aver appena vomitato.
Però vado fiera di essermi messa in gioco, di aver trovato il coraggio.
A dire il vero erano giorni che chiedevo a quel mio compagno di classe
F. (che si frequenta da una settimana con quella mia compagna
stronza che si era messa in mezzo all'inizio) di uscire, perchè dovevo parlargli, che stavo male, ma lui non pensava fosse anche per "questo".
Lui sa di ogni mia singola esperienza passata, dato che ha vissuto un'esperienza simile con la droga e l'autolesionismo...lo avevo già scritto, ma lo riscrivo comunque. In pratica siamo amici.
Beh, ieri sera è stato lui a dirmi che oggi pomeriggio potevamo vederci.
Così ci siamo visti per un'ora.
Gli ho detto che mi sono tagliata, che ho vomitato ogni singolo giorno della settimana scorsa, e lui per un'ora intera non ha fatto che rassicurarmi, darmi consigli, starmi vicino, capirmi, dirmi che di lui mi posso fidare, e si è preoccupato persino vedendo che non avevo finito il the alla pesca per via dello zucchero.
E' stato
strano, ma stupendo camminare di fianco a lui, parlare con lui guardandolo negli occhi senza le frecciatine della mia compagna, sentire tutte le sue parole rassicuranti e immaginare per un'attimo che quell'altra non ci fosse mai stata.
Solo
me e lui.
Solo
me e lui.
Solo
me e lui.
Quando non c'è lei i suoi occhi non si staccano dai miei per un secondo.
Per un attimo ho creduto fosse vero.
Mi sono resa conto che abbiamo mille cose in comune, dalle esperienze, al carattere, alla famiglia... mi sono resa conto che lui è davvero la persona splendida che pensavo, un ragazzo sincero, altruista, che quando ama ci mette l'anima.
Ma forse avere tante cose in comune non basta, quando la tua rivale in amore è una ragazza perfetta/occhicelesti/capellilunghi/fisicoperfetto.
Guardiamo in faccia la realtà.
Mi ha riaccompagnata a casa, dicendomi che doveva scappare (va sempre da lei prima di scuola).
Ci ho messo
5 minuti, a dirglielo, dopo avergli detto "
ti devo dire una cosa" e aver fatto la sceneggiata più imbarazzante della mia vita mentre i suoi occhi erano totalmente persi nei miei, che aspettavano, impazienti.
Non provavo un'emozione così forte da secoli.
Quando gli ho detto "
tu mi piaci", c'è stato un attimo di silenzio.
E in quell'attimo di silenzio è come se avesse detto più cose di quante non me ne abbia dette dopo...ma le sue parole erano scandite, stupite, non lo so.
"
Sono..contento che me lo hai detto.. ma adesso mi sto frequentando con x e le voglio un bene dell'anima.. però con te ho un bel rapporto di amicizia, e possiamo vederci ancora per parlare,".
Io lì per lì nella mia mente contorta l'ho tradotto solo come un'
"Ormai è tardi, se avessi rischiato prima ora le cose sarebbero diverse".
Ok. Detto questo ricordo solo i miei continui. Va bene.Sorrisi.Mi bacia sulle guance.Mi sorride.Mi dice tranquilla, ci vediamo dopo a scuola.
.
.
.
Poi ci vediamo lì.
Ma a scuola dobbiamo trattarci da estranei perchè c'è lei, lei che non vuole che lui mi rivolga troppe attenzioni e lui che le obbedisce per paura di perderla. Fa persino attenzione che non mi lanci degli sguardi e che non mi rivolga parola.
Ci parliamo solo i rarissimi momenti che si assenta per andare in bagno.
Stasera è stato massacrante sedermi vicino a loro e subire i loro abbracci anche in classe.
A fine lezioni sono uscita per prima, speravo di non salutarli. Ma dio solo sa perchè proprio quando stavo uscendo dalla porta principale vedo lui, con lei dietro sulle scale, neanche mi fosse corso dietro. E mi saluta. E ricambio con la più totale freddezza che avessi dentro.
Mi chiedo con che occhi mi guarderà domani.
Mi chiedo cosa sono per lui, e se alla fine rinuncerà del tutto a me anche come amica per lei.