mercoledì 3 settembre 2014

hug.

Ieri il mio psichiatra mi ha abbracciata, o per meglio dire stritolata.
E' un gesto che mi ha commosso, a tal punto da farmi venire le lacrime agli occhi la sera pensandoci... lui è il primario, è una persona che a vederla sembra inavvicinabile, fredda, che lavora solo per il suo stipendio. Ecco, a vederlo.
Però ieri sono andata da lui -a questo punto mi viene da dire- in condizioni talmente disperate, o forse che suscitavo proprio questo, perchè non riuscivo a stare ferma, mi si leggeva l'angoscia negli occhi, un disperato grido "ho bisogno di un abbraccio sincero", ma me lo ha proprio chiesto lui alla fine. "Posso abbracciarti?".
Boh, giuro, mi viene da piangere dalla felicità.

Sì, dalla felicità, non so spiegarvi, io non venivo abbracciata così da minimo dieci anni.


Boh, sono estrmamente confusa in questi giorni.
So solo che quando vado lì, a vedere tutte quelle persone zeppe di problemi, come me, lì seduti ad attendere di essere ascoltati, mi sento a casa, mi sento fottutamente compresa. Ci starei all'infinito. Lì smetto di sentirmi "diversa".
Tu sei lì perchè stai male, soffri, e tutti lo sanno.
Soffrire... io non so se sia esattamente così, ma una persona felice, che sta bene, non scrive, non butta via il suo tempo a crogiolarsi in mille pensieri, non ne ha bisogno.


Stasera il mio recente trombamico M. mi ha fatto un discorso: "droghe, farmaci e alcool ti bruciano il cervello...tu sei una bella ragazza, ma veramente, te lo dico io, e non ne hai bisogno".
Volevo dirgli:
"Ora non ne ho bisogno, ma ora tu te ne vai, anche se la scopata è stata bellissima ora è finita, e tu non saprai mai che io esco con te solo perchè attendo il momento in cui ti sdraierai di fianco a me per stringermi anche solo per quei pochi cinque minuti, anche se non provo nulla per te. 
E' che passati quei cinque minuti, mi ritroverò di nuovo solo io qui da sola con me stessa, faccia a faccia con la persona che sono. E non sono nè forte nè capace, di sopportare tutto ciò, qualunque cosa io possa sembrare, troia, stronza, forte, determinata. 
Io sono fottutamente fragile, come un cristallo che se inciampa si frantuma
".
Ma grazie per pensarlo.

2 commenti:

  1. Non riesco ad entrare quasi mai, perché la maggior parte delle volte entro e mi fa male, vedo tutto quello che avevo iniziato e adesso ho perso.
    Ma mi tengo aggiornata. E sentire queste cose mi fa spezzare il cuore. Perché mi dispiace non essere lì a darti io stessa un abbraccio.
    Un abbraccio tesoro. Ti penso spesso.
    Tyla, I.

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  2. Anche la mia psicologa, appena entravo nel suo spudio, mi abbracciava forte. Sempre. E mi scioglieva sempre le lacrime ed il nodo alla gola.
    Lei non si sedeva mai dall'altro lato della scrivania con me, stava al mio fianco. Era il mio angelo custode.

    Ti abbraccerei io se potessi, ma spero che ti arriverà lo stesso un po' di affetto <3
    Forza e coraggio, sei tanto fragile quanto forte.
    :)

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:)